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L’uomo che rubava i sogni

Serie di otto racconti esposti con sapiente tecnica narratoria, spesso legati al poliziesco, al giallo, persino al nero. Non mancano ritmo e capacità descrittive,.

L’autrice è senza dubbio dotata di non comune abilità per creare trame nel breve spazio di un racconto e l’intreccio è sempre curioso. Si susseguono colpi di scena anche in semplici situazioni e il ritmo viene tenuto alto a ogni pagina.

Per i generi in questione il testo ha un suo buon valore, anche se personalmente sono convinto che compito primario dello scrittore, in un momento storico carico di violenza e aggressività, sia quello di ridurre la tensione e ispirare a pensieri di pace e fratellanza, sebbene ciò sia puro parere personale e umilmente quindi, molto opinabile.

Roberto Bianchi

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Narrativa. La Brentani appartiene a quegli autori che sorprendono per la capacità di presentare diversi aspetti della loro produzione, anche se la narrativa risulta il campo in cui realizza gli esiti più convincenti. Così è degli otto racconti, a iniziare da quello eponimo. Spesso le storie si tingono di giallo, perfino di noir, come ne ‘Il biglietto della lotteria’ o in ‘Sorridi’, mentre ‘Insoliti sospetti’ è un poliziesco di inconsueta soluzione. La dimensione onirica sembra proiettarsi in una scrittura nitida – venendo assorbita – i cui margini sfumano a volte nell’inconoscibile: la referenza (p. 84) fa parte di un ‘gioco’ narrativo ove a tratti l’autrice si rivela.

Luciano Nanni

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